Attività culturali

La nostra scuola va in Antartide

6 dicembre 2022……pochi minuti prima delle ore 10. C’è molta emozione tra gli studenti diligentemente seduti in Aula magna e tra quelli che sono nella loro aula al primo piano. Il Dirigente scolastico ed i docenti presenti sono partecipi di tale atmosfera. Alle ore 10 in punto, sul mega schermo, appaiono delle persone sedute in un’accogliente stanza e da loro riceviamo un “Buongiorno”!!! E’ un saluto che ci arriva da lontano, dalla base Concordia in Antartide!!!

L’attenzione dei nostri alunni è massima e rimarrà tale per un’ora intera. Gli studenti della 2B, 2AT, 3ASIA, 4ASIA, 5B e 5BT sono presenti a tale evento e durante l’intera videoconferenza hanno l’opportunità di dialogare con i ricercatori ed i partecipanti italiani alla XXXVIII spedizione in Antartide. E’, infatti, un coinvolgente dialogo che spinge i nostri studenti a porre numerose domande. Dal “Quanto tempo è stato necessario per costruire la base Concordia? Come è stato scelto il luogo dove costruirla? “ al “Cosa mangiate?” sono numerosi gli aspetti del “mondo ghiacciato”, che incuriosiscono i nostri ragazzi e non solo loro. Un brivido di freddo viene avvertito dalla intera platea quando il capo spedizione comunica che in quel momento la temperatura è -50!!! Tra gli alunni si sente un: ”Ma come fanno a vivere a quella temperatura!”.

Sono gli stessi ricercatori che ci illustrano come la loro permanenza in Antartide sia immensamente complessa, difficile ma rispettosa dell’ambiente. Veniamo a sapere, ad esempio, che buona parte della base è riscaldata grazie al calore che produce la sala macchine. Tutti i rifiuti sono meticolosamente separati e ridotti nei loro volumi. L’acqua di cui necessitano proviene unicamente dal ghiaccio raccolto e viene usata più volte. Il cibo arriva, con una carovana di mezzi speciali, dopo un attraversamento di 1000 km di ghiaccio infinito, unicamente durante i mesi dell’estate australe. Quando piomba il buio del lungo inverno australe la base ed i suoi “abitanti” rimangono isolati da tutti e tutto. Pochi minuti di collegamento con whatsapp permettono ai ricercatori ed ai partecipanti della spedizione di rimanere in contatto con i propri familiari.

Ogni ricercatore ci fa anche partecipe del proprio progetto di ricerca e degli studi che sta conducendo in Antartide. Gli studenti apprendono che il ghiaccio, il vento, il cielo, l’aria ed altro vengono meticolosamente osservati e studiati grazie a sofisticate attrezzature. E…anche il corpo umano!!! Tutti i partecipanti, infatti, si prestano, durante la loro permanenza nella base, affinché si facciano studi sulle reazioni e sui cambiamenti che subiscono i loro fisici a quelle condizioni estreme.

Giunto il momento del saluto finale, molti studenti si “cingono” intorno ai membri della spedizione per una magnifica foto ricordo.


L'evoluzione naturale di un sogno
 

Bella mattinata nel nostro Istituto Sabato 28 Maggio: Pierpaolo PiccioliDirettore Creativo della Maison Valentino, ha condiviso la sua esperienza e lsua vision con i nostri studenti del corso  di Grafica e Comunicazione. Gli studenti hanno avuto la possibilità di approfondire da vicino, la conoscenza con il direttore creativo dValentino, tra le 100 persone più influenti del 2019 secondo il TimeUnoccasione davvero preziosa per capire la sua storia, ed il percorso che lo ha portato ad affermare la sua creatività ai livelli più alti del fashion designer.
“Siamo orgogliosi di aver conosciuto Pierpaolo Piccioli- dice la Professoressa Stefania Repola, curatrice del percorso didattico- e che  i nostri alunni hanno potuto ascoltare e imparare dal racconto delle sue esperienze”. Il direttore creativo della Maison Valentino ha affermato di recente:
“Ho sempre amato il cinema e durante l’adolescenza sognavo di diventare regista. Quando ho scoperto la moda e il suo potere di racconto, ho deciso di diventare designer. Per me è stata l’evoluzione naturale di un sogno!"

Giornata della memoria 2022

 

Come Istituzione scolastica siamo soddisfatti di aver avuto la possibilità di partecipare all’iniziativa di testimonianza che ha avuto come protagonista Sami Modiano, organizzata dalla Fondazione Museo della Shoah di Roma e curata dal Professor Marco Caviglia, che si è svolta lunedì 24 Gennaio 2022. Sami, non senza emozione, ha raccontato ai nostri alunni della sua infanzia a Rodi in un contesto sereno ancora non travolto dalle leggi razziali e della sfida di essere testimone della storia fare oggi, un viaggio nei ricordi, passando dai drammi e dalle ferite della deportazione ad Auschwitz-Birkenau nel quale la sua famiglia e la quasi totalità degli ebrei di Rodi fu distrutta. Ancora, Modiano, ha ricordato anche il suo primo viaggio della Memoria nel 2005 assieme a trecento studenti delle scuole superiori romane. “Appena sono arrivato – ha detto– mi sono ricordato tutto. Erano passati sessant’ anni e non avevo dimenticato niente. Vedevo ancora mia sorella, dall’altra parte dei fili spinati. Vedevo la baracca numero 15 dove ero con mio papà. Vedevo ancora mio papà che mi dava la benedizione e mi puntava il dito. Vedevo la baracca numero 11, le fosse dove avevo lavorato, la rampa della morte…”. Sami fu preso allora da una crisi di pianto. Girandosi verso gli studenti una rivelazione: “Vidi che i ragazzi piangevano con me. Quelle lacrime mi hanno portato a chiedermi: perché piangono? Io ho un motivo per piangere, ma loro? Lì ho capito che anche io dovevo rompere il silenzio, fare la mia parte”. Affinché “quello che i miei occhi hanno visto, voi non dobbiate mai vederlo”. Pertanto, la sua testimonianza assume un valore simbolico che va ben oltre l’evento che riguarda ognuno di noi. Quanti italiani, quante famiglie e fra queste quanti nostri concittadini hanno provato l’orrore della deportazione nei lager nazisti. la testimonianza di chi c’era è importante per conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia nel nostro Paese e dell’intera Europa, e, soprattutto, affinché simili eventi non possano mai più accadere. Tutto il nostro Istituto è coinvolto in una serie di iniziative che non si esauriscono con la giornata celebrativa del 27 gennaio, ma proseguono, nell’anno scolastico in corso, con una serie di approfondimenti e con il supporto continuo della Fondazione Museo della Shoah di Roma che ringraziamo per la cura e l’attenzione che presta affinché le giovani generazioni non si dimentichino della Shoah e di tutti gli stermini e i genocidi perpetrati in nome di falsi valori.

Per vedere o rivedere l’intervista clicca qui


Progetti di una comunità educante integrata tra scuola e territorio

In questi ultimi due anni, critici per il Paese, per il mondo della scuola e per tutti i nostri ragazzi, il Nostro Istituto non si è fermato dinanzi alle molteplici e quotidiane emergenze organizzative, ai disagi e alle limitazioni alle nostre attività imposte dall’emergenza. Abbiamo utilizzato questo tempo di criticità lavorando costantemente per trasformare le criticità in opportunità di resilienza e ripartenza, monitorando le difficoltà e i cambiamenti in corso dei nostri ragazzi e concentrandoci in modo ancora più energico sui loro nuovi bisogni e sulle povertà educative emergenti dalla popolazione scolastica di tutto il Paese, ma anche sulle positive risorse e sulle strategie da mettere in campo per supportarli in questo momento di transizione e tornare, insieme a loro, a progettare, a sognare, a costruire e a vivere. Il racconto di quello che stiamo facendo vuole partire da qui per condividere la forza della fiducia e dell’impegno che ci legano ai nostri ragazzi nel progetto di una “comunità educante partecipata tra scuola e territorio”, nella consapevolezza che, come rileva il rapporto EURISPES “dispersione scolastica e povertà culturale rappresentano due facce della stessa medaglia”. (Clicca qui per l'articolo).

Il nostro Istituto “Emanuela Loi” dà avvio, in questi giorni, alle attività del Progetto Deep-end-movida, pensato già dallo scorso anno per i nostri studenti, al fine di contrastare la dispersione ed il disagio scolastico, le forme di dipendenza adolescenziali e promuovere la motivazione, il benessere, il divertimento e la legalità attraverso attività partecipate, laboratoriali e didattiche innovative. Tali attività prendono corpo in questi giorni, attraverso interventi plurimi, realizzati grazie all’incontro sinergico con un altro importante Progetto.

La visione, le finalità e gli obiettivi previsti, infatti, si ampliano e si fondono sinergicamente, da quest’anno, con il Progetto FrequentiAmo, proposto e realizzato dalla Cooperativa La Coccinella in collaborazione con il Nostro Istituto e con scuole, enti, associazioni di Anzio e Nettuno e finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DELLA FAMIGLIA. Entrambi i Progetti sono rivolti ai ragazzi dagli 11 ai 17 anni del territorio di Nettuno ed Anzio, nella realizzazione fattiva di un sogno che vogliamo trasformare in realtà: la creazione di una comunità educante allargata e partecipata che coinvolga Famiglie, Scuola e Territorio, per la crescita, la realizzazione ed il futuro dei nostri ragazzi.

L’unione dei due Progetti realizzerà importanti attività ed iniziative per gli studenti del Nostro Istituto, coinvolgendo alcune classi, in via sperimentale, per proseguire il prossimo anno scolastico ed allargandosi anche ad altre classi.

Una pluralità di soggetti di riferimento che va dai genitori alla scuola, dalle associazioni di volontariato, culturali, sportive alle organizzazioni religiose, dagli attori economici alle istituzioni: soggetti che, nei loro ambiti di intervento, riconoscono l’apporto educativo che mettono in campo e ne fanno un elemento guida della loro azione. La comunità educante si confronta sui riferimenti educativi che la animano; si interroga sulla propria azione; promuove ambienti capaci di integrare, di accogliere, di rispettare le differenze, di affrontare i cambiamenti sociali, culturali, economici evitando semplificazioni; assume una prospettiva di ricerca e comprensione dei problemi, di apprendimento, di valorizzazione degli elementi positivi; sviluppa un paziente lavoro di rigenerazione delle relazioni. La comunità educante si impegna per azioni concrete, si prende cura delle attività e delle risorse di cui dispone, promuove proposte e interventi trasformativi.

Negli ultimi due anni la pandemia, la conseguente chiusura delle scuole e il blocco della didattica in presenza hanno riportato al centro l’agire educativo e la sua importanza per garantire i diritti dei ragazzi e delle ragazze. La perdita delle normali attività di didattica e relazione per i ragazzi hanno evidenziato infatti quanto sia necessario rafforzare e rendere sempre più stretto il legame tra scuola e territorio con l’obiettivo di prevenire il fallimento formativo e la dispersione scolastica dei ragazzi – in Italia ancora al 13,1% secondo i recenti dati Istat – soprattutto nei contesti di maggior disagio e marginalità.  A supporto di questa visione, il Piano Scuola 2020-21 del Ministero dell’Istruzione, ha introdotto i patti educativi di comunità, per affrontare sui territori le emergenze del mondo scuola, aggravate dalla pandemia, ma già presenti prima del Covid: dalla carenza di strumenti di individuazione  e sostegno didattico e inclusione dei ragazzi più fragili e a maggior rischio di abbandono scolastico precoce, alla carenza di competenze digitali nelle scuole, alla messa a disposizione di nuove strategie, ambienti di apprendimento e laboratori, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali a supporto e potenziamento delle competenze cognitive e non cognitive.

“FrequentiAmo”

Il progetto FREQUENTIAMO è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DELLA FAMIGLIA e realizzato dalla Cooperativa La Coccinella in collaborazione con scuole, enti, associazioni di Anzio e Nettuno. L’evento di Kick Off del progetto, tenutosi il 30 Marzo presso il ristorante Boccuccia, in via Giove ad Anzio, ha siglato l’avvio delle attività progettuali che saranno realizzate dalla cooperativa La Coccinella di Anzio in collaborazione con i seguenti partner: Confcooperative Roma, Confcooperative Lazio, Istituto Tecnico Statale Economico e Tecnologico “Emanuela Loi”, Istituto comprensivo Anzio l, Istituto comprensivo Nettuno IV, Istituto comprensivo Anzio V, Associazione per la Promozione della Solidarietà Onlus, Pastorale giovanile Diocesi di Albano, Centro Ecumenico, Parrocchia Sant’ Anna di Nettuno, Parrocchia Sacralissimo Cuore di Gesù, Parrocchia Santa Maria in Cielo, Scout CNGEI, Teniamoci per mano Onlus, Riparo Soc. Coop. Sociale Agricola, Associazione Teatrale “Terra di Enea”, People 3.0 Soc. Coop., Better Life srls, Officina NUTRI-ME Aps, Erboristeria Erba&Salute, AVIS e Associazione “La Voce amica”.

IL PROGETTO – Obiettivo principale di questo percorso della durata di un anno è contrastare e diminuire il livello dell’abbandono scolastico, mitigare le condizioni che conducono alla devianza giovanile, definendo interventi strutturati per i minori e costruendo un modello territoriale sistemico operativo che vada oltre la durata del progetto. Verranno realizzate molteplici attività rivolte in modo diretto sia ai ragazzi di 11- 17 anni che alla Comunità Educante di Anzio e Nettuno (famiglie ed insegnati in primis) che agiranno sull’aumento delle competenze non cognitive dei beneficiari, sull’innovazione delle metodologie didattiche e di inclusione, facendo leva sul protagonismo di tutti gli attori coinvolti. Tra le finalità di questo percorso integrato, infatti, c’è la creazione di una rete di servizi per l’adolescenza che offrirà contesti di sperimentazione, apprendimento e relazione ai ragazzi che vivono in comuni piccoli e decentrati privi di momenti formativi diversi dalla didattica d’aula.

LE ATTIVITA’ – Le attività previste dal Progetto Frequentiamo pensate per ragazzi e famiglie sono:
1) Progettazione partecipativa – Questa attività avrà la funzione di accompagnare le famiglie partecipanti a svolgere una parte attiva per il pieno sviluppo del progetto. Verrà creato un team building in grado di gestire e migliorare i comportamenti e le dinamiche e gli andamenti del progetto.

2) Sperimentazione di strumenti psicoeducativi sui processi di apprendimento. Si sperimenteranno attraverso percorsi laboratoriali strumenti psicoeducativi per definire criteri condivisi idonei a rilevare e sostenere i processi di apprendimento. L’obiettivo è realizzare iniziative formative che favoriscano la promozione dell’impegno, che potenzino i fattori di crescita, e che riducano i fattori di rischio. Saranno realizzate attività inerenti la musica, il disegno, ma anche percorsi e azioni anti bullismo e sulla violenza di genere. Uno spazio sarà dedicato anche ai disturbi alimentari.

3) Spazi di sostegno alla genitorialità. Sarà un’azione di supporto dedicata alle problematiche genitoriali e/o familiari, finalizzato a promuovere e supportare l’emersione dalle criticità e il rafforzamento della loro partecipazione.

4) Azioni positive e pratiche anti bullismo. Sarà realizzato un contest sulla promozione e sensibilizzazione di azioni positive e pratiche antibullismo. Il contest sarà rivolto a tutti i giovani dagli 11 ai 17 anni per favorire una comunicazione peer-to-peer.

5) Apertura di attività di aggregazione e non, per sopperire a quei momenti positivi di condivisione a cui molti minori devono rinunciare per le difficoltà economiche.

Le attività nella nostra scuola inizieranno nei prossimi giorni e coinvolgeranno diverse classi e studenti e saranno realizzate grazie alla collaborazione della dott.ssa Antonella Grande, della Presidente della Cooperativa La Coccinella Alessandra Rinaldi e dell’intero staff di esperti che renderanno possibile l’attivazione delle molteplici attività ed esperienze educative con i docenti referenti e di classe dell’Istituto.

Cliccando sui seguenti link potrete accedere ai video di presentazione del progetto delle Responsabili: Presidente della Cooperativa La Coccinella Alessandra Rinaldi e dott.ssa Antonella Grande.

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